01 settembre 2016

Album figurine delle vacanze - celo-celo-manca.

Cel’ho. Cel’ho. Manca.

Conoscenze geografiche anche elementari del luogo dove stiamo per andare in ferie. Manca.
Slovenia? Croazia? Istria???? Istria?? Echeccavolo è? Conosco Istrice.. Istrionico.. Istruzione. Istria: manca.

Vista indesiderata di piselli di sconosciuti nudisti in spiaggia. Cel’ho.

Preparazione atletica per correre, saltare, placcare, rotolare, trasportare, scarrozzare, tirare e riacciuffare figlioletto di quasi 3 anni che pare cresciuto nella Giungla con Tarzan. Cel’ho.
Chiarisco, cel’ho il figlioletto di cui sopra, non la preparazione atletica per tutti gli esercizi che si susseguono in sequenze di 8 ore ininterrotte, e 6 di svenimento notturno. Riposo: manca.
Bighellonare sulla spiaggia: Manca. Leggere le tendenze dell’autunno 2016/17 alla frescura dell’ombrellone: mancaaaaaaa.
Sono però riuscita a leggere in 2 giorni e mezzo un Giallo Junior fra finti mal di pancia e cartoni in croato. Letture profonde che danno soddisfazione (se hai 11 anni): cel’ho.

Croati Simpatici: manca.

Marito che si appassiona di biologia marina come posseduto da Piero Angela incrociato con la Sirenetta. Cel’ho. 
Che si tuffa alla ricerca di ricci di mare, conchiglie e paguri manco fosse sulla barriera corallina. Che studia, analizza e si ipnotizza a guardare km quadrati di sabbia con due sassolini che manco fosse nel mar rosso e invece è nell’adriatico che Cesenatico l’è uguel. Cel’ho. Marito che adotta (si avete letto bene – adotta) un conchiglione di mare informandosi su cosa mangia e progettando ampolle in vetro e acquari improponibili una volta portato a casa. Cel’ho.
Marito che quello stesso conchiglione lo accudisce amorevolmente fino a quando, pronto per il trasporto Rab-Bologna, non viene inavvertitamente bollito dal calore di un pomeriggio chiuso in macchina in un bicchierino di plastica. Senso di colpa per il conchiglione morto bollito: Manca.

Discopatia di L1 e L2 in spina dorsale di marito dopo 7 ore di Spapunzelli sulle spalle ai laghetti di Plitviche: cel’abbiamo.

Pomeriggio di follia con croato che lancia sassi con la fionda a malcapitati turisti ignari del pericolo. Cel’ho. Cartello che dicesse che in quell’angolo di mare ti sparano da terra. Manca. 
Cartello che dicesse che se ti avvicini alla terrazza di quell’agriturismo i proprietari pazzi ti urlano in diverse lingue sconosciute e poi, lingua universale, imbracciano una fionda e cominciano a lanciarti sassi di vario tipo. E se tu, povero turista tedesco color mozzarella sei mezzo sott'acqua che fai snorkeling e non ti accorgi di nulla pazienza. Momento di gloria del turista sopravvissuto: cel'ho.

Moglie che regge l’alcol meglio dell’amico trentino: cel’ha mio marito.

Dottoressa Slovena che si crede Nina Morich e si specchia su tutti le superfici riflettenti compreso il parabrezza dell’ambulanza mentre visita piccola gnometta in lacrime, cercando di non far capire di aver comprato la laurea in medicina con i punti della Durex. Cel’ho. Anzie Cel’abbiamo. Per fortuna poi ci sono dottoresse vere che i braccini di gnomette li aggiustano in un minuto. Vitello sotto la campana per i coniugi Corona: manca per suddetto motivo.

Elicottero che ti atterra sul tetto di notte, il sonno pesante: manca.

L’ispettore pesante come un incudine sul mignolino del piede ma altrettanto buon amico, buona guida turistica, perfetto compagno di avventure virili per il mio amore grande e un discreto fisicaccio in costume da tronista azzurro puffo. Cel'ho.

La Saruzzi perfetta compagna di viaggio, anche se è più tirchia di Paperon de Paperoni e pur di non spendere 10€ per un paio di ciabatte cammina scalza per tutta la città di Rab, e nonostante giochi a CandyCrash pure sotto la doccia è poi la mia Saruzzi, che anche se non è capace di fare la foto da bimbeminkia con il cuore al tramonto le voglio bene. Ma tanto tanto.

I due cucciolini, che se ne danno di santaragione, e poi si abbracciano e si baciano. E uno è il cavaliere, e l’altra la principessa.  E nonostante questo se ne danno di santaragione fino a che l’eli non va in ospedale e Paride chiede tutta sera se la sua amica sta bene. Amori.

Marito che si trasforma per interi pomeriggi in Sherpa-papà per spaunzello pigro: cel’ho. Pronto a macinare chilometri per portarci a vedere il mondo. Pronto a regalare il suo piatto di pesce ai bimbi restando quasi digiuno. Pronto a coccolare conchiglione di mare puzzolente come cucciolo di labrador ma a sverniciare un cameriere croato che non ha segnato la sua grigliata-per-2 nella comanda. E canta a squarciagola Battisti mentre parcheggia contro muretti qua e là.


Voglia di ripartire INSIEME per mille e altre avventure: Cel’ho. 

Nessun commento:

Posta un commento